L’Ospitalità di Nimbin

Gli eventi di seguito narrati sono accaduti durante il giorno 126. Oggi è il giorno 690.

Stavamo risalendo la costa nel bel mezzo di una tempesta con il nostro amico scassato Nissan Vanette, e dopo due giorni di pioggia ininterrotta le uniche due cose in grado di fermarci sarebbero state sole e mare. Non che vi sia scarsità dei due elementi in Australia, che sia chiaro, ma come spesso accade al sottoscritto uno qualsiasi dei 363 giorni all’anno in cui il sole splende non è quello giusto per muoversi in un pulmino in cui piove dentro.

Avevamo lasciato la caotica Sydney da pochi giorni, per fermarci a fare tappa al desolato Myall Lakes National Park, proseguendo in cerca di koala verso Port Macquarie, e ci trovavamo adesso con gli occhi puntati a Byron Bay, piccola località turistica al confine col Queensland, nella quale ci saremmo, finalmente, potuti sollazzare sotto una metaforica palma (non siamo ancora nei tropici). Un’altra, meno significativa, ragione per raggiungere Byron Bay, era per recuperare una carta di credito che avevo in precedenza perso, e mi ero fatto rispedire in suddetta locazione. E fu proprio il pensiero di questa carta milionaria mi fece inchiodare nel bel mezzo della highway. Era Venerdì. Le banche non riaprono prima Lunedì. Ben quattro giorni di attesa, troppi per la nostra scaletta di marcia, e` necessario un cambio di rotta.

Decidiamo quindi con rammarico di rimandare i nostri pomeriggi a bere latte di cocco e vedere donne in top-less alla settimana successiva, per dirigerci invece nella citta` più fatta di tutta l’Australia, Nimbin.

Ecco, Nimbin è il luogo più strano del mondo. Con una popolazione di 352 persone, questo paesello di campagna sorge nell’entroterra del New South Wales, tra le colline dell’area di Lismore. Originariamente conosciuta, o sconosciuta, come una minuscola località avente come principale attività l’agricoltura biologica, si è oggi trasformata in “un fumoso borgo di Amsterdam, piazzato in mezzo alle colline” (cit. Austin Pick), dalla parte sbagliata del mondo, da quando, nel 1973, l’Aquarius Festival ha radunato qui centinaia di hippie che hanno deciso di piantare le tende, nel più vero senso del termine. Oggi Nimbin e i suoi edifici dai colori arcobaleno sono un’attrazione turistica per i molti backpackers di passaggio, oltre che per i fattoni che spesso non si ricordano il motivo per cui ci sono arrivati. Ah, da non dimenticare il fatto che in NSW, la coltivazione, il possesso e la vendita di marijuana sono illegali, ma a Nimbin queste sono attività quotidiane.

Avendo programmato male il nostro percorso arriviamo tardi, verso le 9 di sera, ma con la sicurezza che qualche fratello hippie ci avrebbe indicato la retta via. Dopo essere stati rimbalzati dal primo ostello da un receptionist le cui immotivate risa non accennavano a smettere, ci dirigiamo verso il Rainbow Camping, un campeggio in cui siamo certi che pace&amore ci avrebbero accolto a braccia aperte, magari regalandoci un fiore.

Un grasso signore dalle sembianze di Babbo Natale si affaccia alla finestra “Che cazzo volete?”, “Hai posto per campeggiare?”, chiediamo intimidi dalla sua scarsa delicatezza, “13 dollari a testa, mettete la tenda dove cazzo vi pare, i cessi sono là infondo”. Un po’ perplessi chiediamo, “26 dollari è un po’ caro per sdraiarsi su un campo, possiamo parcheggiare da qualche parte e dormire in pulmino?”, “Potete dormire dove cazzo vi pare, in terra, in pulmino, o anche su un cazzo di albero, sono 26 dollari”.

E fu così, che con l’internazionale simbolo della pace, il dito medio, ci dirigemmo verso l’uscita.

Peace ☮.