Australia On the Road: East Coast

Abituati alle distanze europee, non ci si rende ben conto quanto disti una città dall’altra in Australia al momento della pianificazione di un viaggio su strada. Sulla mappa si ha l’impressione di poter raggiungere Sydney da Melbourne in poche ore, così per Brisbane e la più settentrionale Cairns. Per fortuna però, non è così.

La costa est dell’Australia è senza dubbio la parte più trafficata del Paese, è la fascia di territorio dove le tre principali città si trovano e l’area dove oltre l’80% della popolazione vive. Al contrario della costa ovest che è racchiusa tutta in un unico stato, la costa est si divide tra Victoria, New South Wales il soleggiato Queensland, estendendosi per oltre 3.700 km da Melbourne a Cairns. Pur essendo spesso snobbata dai viaggiatori che preferiscono evitare il principale circuito turistico, in questa parte d’Australia si può trovare qualcosa all’altezza di ogni tipo di aspettativa. Ci sono le spiagge, il surf, decine e decine di parchi e riserve naturali, grandi città cosmopolite e piccole comunità hippie, il clima temperato del sud e l’afa tropicale del nord e, pur essendo vero che l’orda di backpacker ogni giorno la consuma da sud a nord e viceversa, la costa est non può deludere se esplorata nel modo giusto.

Quando Andare e Quanto Stare?

Nel mettersi per strada per percorrere quasi 4.000 km, per la maggior parte su strade a due corsie, la tempistica è fondamentale. L’estate australiana va da Dicembre a Febbraio, e il mese di gennaio coincide con le vacanze scolastiche, facendo di conseguenza diventare questo il periodo di alta stagione in tutto il Victoria e NSW. Nel Northern Queensland invece accade l’opposto, con il caldo arrivano anche i monsoni e il continuo maltempo rende l’estate il periodo peggiore. Quando mettersi in moto allora? Riuscire a partire a fine estate/inizio autunno da sud è probabilmente il periodo ideale, nel mese di Marzo infatti il clima, pur non essendo quello di Gennaio, è ancora buono e i prezzi si abbassano notevolmente e guidando lentamente si raggiungerà l’estremo nord quando la stagione delle piogge è finita.

Il tempo necessario a percorrere tutta la costa è soggettivo, ma se si decide di farlo in meno di tre settimane si rischia di dover vedere buona parte delle attrazioni dal finestrino della macchina.

Come?

L’Australia è un paese costruito per il viaggio su strada. Di volare non se ne parla, mentre il sistema ferroviario è poco sviluppato e molto costoso, l’unica soluzione rimane quindi una macchina (o un van), comprato o noleggiato, oppure l’autobus. Comprare una macchina o un van in Australia è molto semplice, c’è un grande mercato di mezzi a basso costo che passano di mano in mano da un viaggiatore all’altro, si trovano molte offerte su internet e nelle bacheche degli ostelli, e il processo burocratico è rapido, ma al contempo per chi ha un tempo limitato a disposizione non è la soluzione migliore. Per chi non ha la possibilità di perdere giorni a trovare e scegliere un mezzo da acquistare e poi rivendere, o se non si vuole correre il rischio di ritrovarsi con un rottame fermi a metà strada, il noleggio è l’opzione più comune. Nell’indecisione tra una macchina e un van è bene considerare che poter dormire all’interno del proprio mezzo farà risparmiare centinaia di dollari sull’alloggio, anche se bisogna fare attenzione a dove ci si ferma, dato che in molte aree, soprattutto in quelle più turistiche, non è consentito dormire per strada.

Per chi invece preferisse viaggiare in autobus, esistono diverse compagnie, come Greyhound, V/Line e Country Link, che coprono buona parte del territorio, con le quali si può scegliere di acquistare biglietti diretti da una tappa all’altra, oppure biglietti “hop-on and off” con i quali si può spezzare il viaggio in diverse tappe prima di arrivare alla destinazione finale. Esistono anche tour più o meno organizzati, ogni agenzia di viaggi offre diversi pacchetti, ma solitamente questi si fermano soltanto nelle mete più famose. Un mezzo proprio rimane l’unico metodo per fermarsi dove si vuole, quando si vuole.

Itinerario

Partendo da Melbourne, scendi verso uno dei più bei parchi del Victoria, il Wilsons Promontory, una piccola penisola verde poche ore a sud della capitale. Dopodiché inizia la salita vera e propria passando dalla piccola località di Lake Entrance e il Croajingolong National Park, per poi entrare in NSW arrivando a Eden, meta estiva di molti australiani e luogo di avvistamento di balene. La tratta tra Melbourne e Sydney taglia molte sonnolente località da qualche centinaia di abitanti, una vegetazione florida e aree costali molto poco frequentate rispetto a quelle che si incontreranno più a nord.

Prosegui per Jervis Bay, arrivando a Sydney, la prima città d’Australia per popolazione con oltre quattro milioni di abitanti. Sydney ha bisogno di tempo per essere conosciuta, tra la famosissima Circular Quay, Bondi Beach, Manly, i diversi quartieri della città come The Rocks o Newtown e una visita alle Blue Mountains, ma dopo una sosta nella frenesia della città ci si rimette in marcia sulla lunga strada verso nord. Dopo essere passato dalla crescente cittadina di Newcastle fai tappa al Myall Lakes National Park poco prima di Forster, ottima meta per vedere qualche koala, in una spiaggia deserta che si scontra contro la fitta foresta di eucalipti. Parlando di koala si raggiunge successivamente Port Macquarie, città famosa per l’alta popolazione di questi animali, al punto tale che è stato creato un ospedale apposito, aperto ai visitatori.

Si sale, si sale ancora, raggiungendo Byron Bay, meta di molti surfisti e hippie che si sono riuniti negli anni in quella che è diventata una delle principali destinazioni turistiche del New South Wales. Una breve gita a nell’entroterra, a Nimbin, è d’obbligo, ma poi ci si rimette per strada per entrare finalmente in Queensland, lo stato del sole. La prima tratta è occupata dalla Gold Coast, i trentacinque chilometri più sfruttati d’Australia, chiamati anche la Las Vegas del Pacifico. Dopo la poco attraente Brisbane, raggiungi la Sunshine Coast, tra Caloundra e Noosa, altra importante meta di surfisti.

Avvicinandoti al Tropico del Capricorno arrivi ad Harvey Bay, porta d’accesso a Fraser Island, la più grande isola di sabbia del mondo, conosciuta dagli appassionati della guida fuoristrada e per l’alto numero di dingo che vivono sull’isola. Dopo Bundaberg, famosa per la produzione di rum, si entra finalmente nell’area tropicale, nei dintorni di Rockhampton. La vegetazione cambia, l’aria è più umida e il caldo si fa sentire, la prossima città è Mackay, un centro industriale a centinaia di chilometri di distanza. Poco lontano da Mackay, si trovano il Cape Hillsborough National Park e l’Eungella National Park, tappe fondamentali per l’avvistamento di animali come il platypus, canguri e molti tipi di uccelli. Arrivi poi alla chiassosa Airlie Beach, dalla quale è possibile raggiungere le Whitsunday Islands, le tipiche isole tropicali da cartolina, con mare azzurro e sabbia finissima. Se Airlie Beach ti sembra troppo commerciale, con le sue agenzie turistiche in ogni angolo, negozi, ostelli, e locali notturni sparsi sulle uniche due strade che compongono questo paesino, poco più su si trova la sconosciuta Dingo Beach, in cui puoi godere della stessa spiaggia tropicale, senza un anima viva a disturbare.

Si passa poi da Bowen, per arrivare poi alla principale città dell’estremo nord del Queensland, Townsville, dalla quale puoi accedere all’Outback, a Magnetic Island e alla Grande Barriera Corallina. Salendo arrivi a Ingham, comunità di buona parte di origine italiana, dalla quale raggiungi il Girringun National Park, con le sue Wallaman Falls, le cascate più alte d’Australia. Più in su c’è Mission Beach, dove i Cassowary, giganti uccelli preistorici abitano il luogo. Da qui si ha l’impressione che la vegetazione sia più forte dell’uomo, guidando tra alberi e piante che abbracciano interi edifici con noncuranza, come a far intendere che questo posto appartiene ancora alla natura. E più si sale e più questa sensazione si fa forte, arrivando e superando Cairns, fino a Port Douglas e le Mossman Falls, e il bellissimo Cape Tribulation all’interno del Daintree National Park, il capo delle tribolazioni, chiamato così dal Capitano Cook, che si scontrò contro la barriera corallina con le sue navi prima di raggiungere la terraferma. Coccodrilli, serpenti, e ragni dalle dimensioni sproporzionate sono i padroni di quest’area che si ammira ma non si tocca. Si conclude infine arrivando a Cooktown, non perché questa sia la punta più alta della costa ma perché più in alto non si può andare con un mezzo qualunque, per arrivare a Cape York bisogna essere ben attrezzati.

Tour o Non Tour?

Essendo questa la parte più turistica dell’Australia, esistono tour per ogni tipo di attività ed ogni luogo da raggiungere. La maggior parte delle attrazioni si possono raggiungere in modo indipendente, ma per altre è consigliato un tour. Le immersioni sulla Grande Barriera Corallina sono il primo, seguite dal tour in barca sulle Whitsunday Islands, altrimenti difficilmente raggiungibili da soli. Fraser Island può essere visitata senza problemi da soli, ma i tour includono il giro su una jeep che può essere un esperienza divertente. Per il resto non c’è cosa che non si possa fare o luogo che non si possa raggiungere senza l’aiuto di un agenzia o tour operator.