Come si vive in Australia?

Si dice che stia, se non lo è già, diventando la nuova Londra. Si immagina a volte come la terra promessa, come uno di quei pochi luoghi accessibili dove ancora è possibile sfruttare delle opportunità, dove è possibile cambiare, in meglio. Il numero di visti richiesti aumenta di anno in anno, e un po’ grazie ai racconti di avventure in una terra lontana, un po’ per la qualità della vita delle sue città in testa alle tante classifiche, l’Australia resta spesso nell’immaginario collettivo il paese dei balocchi. Ma a parte le spiagge tropicali, il deserto e i canguri, come si vive oggi in Oz?

Lavoro
Le storie sulle grandi opportunità di lavoro in Australia fanno parte di quelle ragioni che spingono molte persone a tentare di raggiungere questa isola nel tentativo di cambiare vita. Si parla ancora delle leggendarie paghe stratosferiche, e del lavoro che abbonda ovunque, ma nella realtà i tempi del boom economico in cui chiunque poteva arrivare e contribuire alla crescita del Paese arrichendosi in prima persona sono passati, e le cose stanno cambiando. Le opportunità effettivamente esistono, guadagnare il triplo rispetto all’Italia non è difficile (la paga minima oggi è di 15,50 dollari l’ora, 12,70 euro), ma nonostante lavoro ci sia ancora per tutti la concorrenza sta aumentando rapidamente, e sopratutto nelle grandi città essere qualificati nel proprio settore è ciò che fa la differenza. La grande varietà di culture non discrimina chi arriva da fuori, ma riuscire ad integrarsi nel sistema sta esclusivamente a noi, e riuscire a mantenersi competitivi significa doversi tirare su le maniche e fare più di quanto sia richiesto. La zona in cui ci si trova può fare la differenza, in quanto nelle aree più remote la ricerca di monodopera è molto più alta e le paghe tendono ad alzarsi, e se vivere in mezzo al niente non è un problema, trasferirsi lontano dalla trafficata costa est è una possibilità da tenere in considerazione.

L’Australia è la meta ideale di viaggiatori a lungo termine, e non è un caso se questa è una delle mete più popolari tra i backpackers di ogni parte del mondo. Lavoretti più o meno semplici si trovano, e tirare avanti magari guadagnando anche parecchi soldi è facile sul breve termine. Per chi ha intenzione di espatriare in modo definitivo però il discorso è diverso in quanto sì le opportunità esistono, ma solo per chi le sa cogliere grazie all’esperienza, allo studio e all’impegno. Non c’è più posto insomma per chi spera di “fare quello che capita”, in Australia è necessario conoscere in anticipo la strada che si percorrerà per poter raggiungere il traguardo.

Il costo della vita
Il costo della vita cambia enormemente a seconda di dove si sceglie di vivere. Sydney è la città più cara dove per l’affitto di un appartamento o una piccola casa decente di due stanze non troppo lontana dal centro non c’è da sorprendersi trovando prezzi che partono da 500 € (600/700 dollari) a settimana. Per una stanza in appartamento condiviso, fuori dai centri città, ci si può aspettare di spendere dai 120 € (150 dollari) in su, sempre a settimana. L’Australia è conosciuta per avere un costo della vita molto alto, ma in realtà lo stipendio medio copre senza grossi problemi ogni spesa, e nonostante spesso i prezzi siano effettivamente elevati, generalmente si guadagna abbastanza da poter vivere comodamente.

Alcuni esempi sono le spese per i trasporti, i treni sulle lunghe distanze hanno prezzi eccessivi, la benzina costa intorno ad 1,25 € al litro nelle aree più popolate, e arriva a 1,50 nelle zone più remote. Il mercato auto è grande e si muove velocemente, macchine usate in buono stato si possono trovare per poche migliaia (a volte centinaia) di dollari, anche se la burocrazia sul passaggio auto può diventare stressante. Mangiare fuori è possibile con una decina di euro optando per piccoli ristoranti etnici, ma è raro riuscire a spendere meno di 30 € per una cena in un ristorante medio. I prezzi per gelato, caffè, pane ed altri beni di altro consumo sono almeno doppi rispetto all’Italia, e mentre una birra locale si può bere per meno di 5 €, non è difficile spenderne il triplo per un cocktail in un locale alla moda in centro città. Un biglietto per il cinema costa intorno ai 13 €, e l’intrattenimento è generalmente caro, anche se attività all’aperto, palestre e sport sono accessibili a tutti.

Integrazione
Forse l’unico punto debole di un trasferimento in Australia è il tempo di integrazione. Gli australiani sono persone quasi sempre socievoli, disponibili ad aiutare e scambiare due chiacchere, ma sempre in modo superficiale. Riuscire a superare il confine che separa essere un amico da un semplice conoscente richiede tempo, e seppur generalizzare è sbagliato, la diffidenza nei confronti di chi arriva da fuori si nota a prima vista. Detto questo le comunità di stranieri, e italiani in particolare, sono grandi e l’opportunità di fare nuove conoscenze certo non mancherà, ma essere visti per un lungo tempo come “lo straniero” è qualcosa a cui si deve essere pronti se si decide di espatriare in Australia.

Lo stile di vita e la cultura
Ancora una volta, città o campagna? La famosa rilassatezza degli australiani si perde in centri come Sydney, Melbourne o Brisbane, dove i ritmi della città scorrono molto più rapidamente. Il clima gioca una parte importante nello stile di vita degli australiani, che essendo in molte zone perfetto nella maggior parte dell’anno promuove tutto ciò che è all’aria aperta. Che sia con il surf, il campeggio o il barbecue, il tempo passato sotto il sole è sempre una grossa fetta nella giornata degli aussie. Al contrario però, come spesso capita nei paesi giovani, le tradizioni e la storia sono brevi e la mancanza di un carattere ben definito si fa sentire, non solo nelle città, organizzate e funzionali, ma spesso fredde e poco interessanti, ma anche nella vita di ogni giorno. Non esiste una tradizione culinaria, si beve per ubriacarsi, e andare oltre le chiacchere è spesso un’impresa. La mancanza di contenuti può annoiare sul lungo termine, ma è vero anche che vivere in un luogo dove le cose funzionano bene elimina gran parte dello stress e permette di vivere molto più leggeri. In Australia insomma si può davvero vivere molto bene, ma difficilmente sarà un buon rimpiazzo per ciò che rappresenta l’Europa. È qualcosa di diverso, che va apprezzato per quello che è.

Il mangiare
Ci sono le pie. Il barbecue. La vegemite. E la lista finisce qui. Per fortuna le influenze da parte dei popoli che hanno raggiunto il Nuovo Continente sono riuscite a lasciare un’impronta in quella che è l’offerta culinaria in Australia. È vero, gli australiani non sanno mangiare (in fondo sono inglesi, cosa ci si può aspettare?), ma con così tante etnie fuse insieme, si trova qualcosa per ogni gusto. L’immensità e la posizione di questo Paese inoltre aiutano, in quanto qui cesce particamente qualsiasi cosa e il cibo fresco non si fa mai mancare. Basta trovare chi lo sappia cucinare.

E la crisi?
La crisi in Europa ha spinto in molti ha provare a rimettersi in gioco in Australia, cosa che ha probabilmente bilanciato la perdita che ci è stata nel settore del turismo (che forse è cosa buona). Nel suo interno però poco è cambiato, la crisi è soltanto una voce che si aggira nell’aria, ma raramente se ne trova traccia.

Conclusione
L’Australia ha tutti i motivi per attirare la curiosità di chi cerca un cambiamento. Il clima, l’economia, lo stile di vita e un sistema che funziona. È un paese che sta ancora crescendo e si sta evolvendo e lo spazio per chi ha le carte giuste c’è. La realtà è che la maggior parte delle persone sogna una vita nuova, ma non si rende conto che arrivare in un paese giovane e dinamico come l’Australia significa dover lavorare il doppio per ottenere un buon posto nella società. La realtà è che la maggior parte degli italiani che ho visto partire per l’Australia con le migliori intenzioni, sono finiti per apprezzare di più l’Italia stessa, e tornare, contenti, a casa. La realtà è che l’Australia è ancora una terra di opportunità, ma è necessario essere pronti a mettersi in gioco in un campo completamente diverso, spesso essendo costretti a tagliare di netto le proprie radici, che alla fine dei conti rimane la cosa più difficile.

E poi, ci sono sempre i visti, ogni giorno più difficili da ottenere.