Nell’organizzare un trasferimento in Nuova Zelanda, capire cosa ci aspetta all’arrivo è una cosa di cui si può fare a meno, lasciando il tutto alla sorpresa, ma è difficile smettere di pensare a quale sia la situazione rispetto all’Italia. Per questo di seguito é dipinto un quadro di quello che è la Nuova Zelanda oggi, in visione di un’esperienza in un continente fresco, di cui è sempre difficile farsi un’immagine chiara.
(Questo articolo è un estratto da Working Holiday Nuova Zelanda – Esperienza agli Antipodi, la prima guida in italiano per vivere, lavorare e viaggiare in Nuova Zelanda con un visto vacanza-lavoro. Leggi la presentazione).
Il Lavoro
Il lavoro in Nuova Zelanda c’è, ma non abbonda e, soprattutto, non è pagato tanto quanto nella vicina Australia. Per i lavori non qualificati, qualcosa si trova quasi sempre, anche se spesso questo significa dover cominciare con part-time e paghe minime, e dover aspettare per guadagnarsi una posizione. Per lavori specializzati invece vi è una richiesta più alta, ma allo stesso tempo il livello di inglese richiesto è elevato e i titoli di studio e qualifiche italiane non sempre sono abbastanza. La paga minima è di 15.25 dollari neozelandesi l’ora, sui quali si paga un’imposta progressiva, che per la maggior parte degli impieghi si aggira intorno al 15% sul primo lavoro, e aumenta se si lavora in una seconda attività. Esiste, sul sito dell’immigrazione, la possibilità di richiedere uno Skilled Visa, ossia un visto di lavoro per coloro che hanno una qualifica in quei campi di cui c’è alta richiesta nel paese. Questo è stato pensato per colmare il vuoto in quei settori in cui è difficile reperire persone in grado di coprire certe posizioni, visto che i neozelandesi stessi sono spesso i primi ad emigrare nella vicina Australia. Insomma, lavoro in Nuova Zelanda si trova, le paghe non sono altissime ed è necessaria un po’ di pazienza, ma tutto funziona e se ci si impegna c’è spazio per crescere e migliorarsi.
Il Costo della Vita
Gli affitti nelle maggiori città sono abbastanza alti, difficilmente si affitta una stanza in appartamento condiviso per meno di 400€ al mese (170$ a settimana), mentre per un appartamento in proprio se ne spendono almeno 900-1000, quando non si hanno troppe pretese. Il bello è che, fuori da Auckland, ogni città è a misura d’uomo, se non meno.
Si gira a piedi, al massimo in autobus, e tutto ciò di cui si ha bisogno è a poca distanza. Il prezzo della benzina non è alto quanto in Italia, un litro costa intorno a 1,35€, mentre il diesel circa 88 centesimi, anche se una tassa viene applicata al momento dell’acquisto sulle macchine di questo tipo. Parlando di trasporti, un biglietto per una corsa singola in autobus può costare tra gli 1.60 e i 3.20€, mentre un taxi richiede circa 2€ a chilometro. Mezzo kg di pasta di marchio locale costa circa 1€ (il doppio per marchi italiani), mentre un kg di pomodori può costare fino a 5€ al supermercato, a seconda della stagione. Una birra al pub costa va dai 4,50 ai 7,50€, mentre cenare fuori è difficile con meno di 25€ a meno che non si scelga un ristorante etnico o un take away. Il cinema costa dai 10€ in su, una pizza tra i 12 e i 18, un cocktail altri 10, un cappuccino poco meno di 3. Tutto tende a costare meno uscendo dalle città, e gli affitti si abbassano molto nelle località più piccole, anche se lo stesso vale per le opportunità. La vita in Nuova Zelanda costa ed alcuni dei beni più comuni in Italia (ad esempio pane fresco o caffè) qui si fanno pagare care, ma allo stesso tempo ogni città è popolata da migliaia di studenti squattrinati, e se ci si adatta la possibilità di vivere spendendo meno c’è.
Integrazione
Essere stranieri in Nuova Zelanda è proprio facile. È pieno di expat, eppure, nonostante si vedano persone provenienti da ovunque, i neozelandesi rimangono curiosi nei confronti di chi viene da fuori. È facile conoscere persone nuove, ci si ferma a fare due chiacchiere un po’ ovunque, e nella maggior parte dei casi i pregiudizi sono veramente pochi. Essendo la popolazione così piccola, c’è ancora spazio per i nuovi arrivati ed il neozelandese medio non tende ad essere ostile nei confronti del backpacker europeo.
Lo Stile di Vita
Il modo in cui si vive qui è ciò che rappresenta di più il paese. Tutto scorre lento, ad un ritmo rilassato, a nessuno piace correre. Non c’è frenesia, non si trova traffico, e anche le città più grandi sono poco più che villaggi allargati. Auckland è l’unica metropoli, e anche la capitale, Wellington, si gira a piedi in mezz’ora. Questo è sia il bello che il brutto della Nuova Zelanda, la pace e la noia. Non c’è una vera e propria cultura tradizionale, ma solo alcuni simboli che si fondono con i costumi delle etnie che si sono stabilite nel paese. È un paese giovane, dinamico, dove la cultura si sta ancora sviluppando e si evolve giorno dopo giorno. I kiwi sono un popolo molto sociale, con una mentalità sorprendentemente aperta, che viaggia e a cui piace conoscere cose nuove. La burocrazia si muove in modo fluido, ma mai troppo veloce. Lo stile di vita neozelandese ha due facce, da una parte può essere piacevole vivere in un luogo dove il tempo scorre lento, mentre dall’altra è facile perdere ispirazione e rendersi conto che si è davvero troppo lontani da qualsiasi cos.
Il Mangiare
Pur essendo nel paese dove il fish ‘n’ chips è la cosa più vicina al cibo tipico, c’è molto oltre le patatine fritte. Le materie prime sono abbondanti e le distanze brevi rendono i prodotti più freschi sempre disponibili. Con così tanti popoli riuniti nello stesso posto si può trovare praticamente di tutto, e di buona qualità, anche se questa si fa pagare. Si trova il sushi più fresco, la pizza e il forno a legna, i mercati di frutta e verdura organica, e quasi tutto ciò a cui siamo abituati è disponibile grazie ad un clima non troppo distante da quello europeo.